Chi siamo

Chi siamo

Il Museo di Antropologia Preistorica è stato fondato dal Principe Alberto I nel 1902 “al fine di conservare i resti delle umanità primitive rinvenuti nel suolo del Principato e delle regioni circostanti”.

Nel 1959, il Principe Ranieri III lo ha trasferito all’interno del Giardino Esotico. Questo nuovo edificio, un museo di sito, è opera dell’architetto monegasco Louis Rué.

Le collezioni esposte permettono di ripercorrere, al ritmo delle ere glaciali e interglaciali, le tappe fondamentali dell’evoluzione dell’umanità. Ci insegnano che oltre un milione di anni fa, la Costa Azzurra era già, per i nostri lontani antenati, un luogo privilegiato di insediamento.

Come istituto di ricerca, il Museo conduce scavi archeologici sul campo, svolge studi in laboratorio e pubblica ogni anno un bollettino scientifico, oltre a proporre mostre e attività di mediazione.

Il suo team si avvale di un Comitato scientifico internazionale e di numerosi partner regionali e internazionali.

Il Museo di Antropologia Preistorica è sovvenzionato dal Governo del Principe. L’organo amministrativo di riferimento per la Cultura del Principato è la Direzione degli Affari Culturali.

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Il Museo

Il Principe Alberto I di Monaco, scienziato e mecenate illuminato, fonda il Museo di Antropologia Preistorica di Monaco nel 1902. L’edificio, situato all’epoca sulla Rocca, testimonia la volontà di salvaguardare e valorizzare il patrimonio. Vi sono conservati i numerosi reperti portati alla luce dal canonico Léonce de Villeneuve nelle grotte di Grimaldi (1895–1902) e nella grotta dell’Osservatorio (1916–1920), insieme a varie donazioni.

Rainier III

Inauguration du nouveau Musée d’Anthropologie préhistorique de Monaco par le Prince Rainier III et la Princesse Grace de Monaco, le 21 novembre 1960.

 

Il nuovo Museo di Antropologia Preistorica di Monaco viene inaugurato dal Principe Ranieri III e dalla Principessa Grace di Monaco il 21 novembre 1960.

Da quel momento, le successive équipe del Museo seguono con entusiasmo le orme scientifiche del Principe-scienziato, e il patrimonio dell’istituzione continua ad arricchirsi. Negli anni Cinquanta, il Principe Ranieri III fa al Museo il più prezioso dei regali: il trasferimento nei pressi della grotta dell’Osservatorio, all’interno del Giardino Esotico. Louis Barral (conservatore del M.A.P.) si occupa allora dell’allestimento del sito e dell’accesso alle magnifiche sale della cavità.

La visita alla grotta permette di scoprire un luogo simbolico della preistoria, frequentato per oltre 400.000 anni da diversi gruppi di cacciatori-raccoglitori preistorici (Homo erectus, Homo neanderthalensis, Homo sapiens).

Musée extérieur

Le Musée à son emplacement actuel (au sein du Jardin Exotique).

Il Museo oggi

A più di un secolo dalla sua fondazione, il Museo conduce scavi archeologici e progetti di ricerca. Gli oggetti esposti testimoniano con orgoglio la presenza dei primi abitanti del Principato. Dall'Africa a Monaco, dalle epoche più remote fino all'antichità, i reperti archeologici svelano segreti millenari: sedimenti di oltre 200.000 anni mostrano antichi insediamenti, resti animali informano sul clima (fauna fredda/fauna calda) e il paesaggio, mentre gli strumenti rivelano l'adattamento dell'Uomo.

Riflettere sull'Uomo e sui Cambiamenti Climatici, sul suo ruolo nell'ambiente e nella Storia, è un tema fondamentale. Attraverso le sue esposizioni, il Museo invita il visitatore a compiere un viaggio nello spazio e nel tempo sulle tracce della Preistoria regionale e dell'Umanità.

Storia del Museo 

Al termine della lunga campagna di scavi nelle grotte dei Grimaldi (1895-1902), ordinata e finanziata dal Principe Alberto I, si rese necessario conservare in un unico luogo tutto il materiale raccolto, al fine di garantirne la preservazione e l'esposizione "... per conservare i resti delle umanità primitive rinvenuti nel suolo del Principato e delle regioni circostanti ...".

Portrait Albert I<sup>er</sup>

Portrait du Prince Albert Ier par Ignace Spiridon.

Nel 1902, il Principe Alberto I sceglie l'antico Hotel del Governo come sede. Il primo direttore nominato è il canonico Léonce de Villeneuve.

Il primo Museo di Antropologia era quindi situato sulla Rocca. Le collezioni presentate provenivano principalmente dagli scavi delle grotte dei Grimaldi e venivano esposte in una sala al primo piano. Il materiale veniva studiato e classificato da eminenti specialisti: Marcellin Boule, Professore di Paleontologia al Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi, identifica i resti ossei; Emile Cartailhac e Léonce de Villeneuve collocano l'industria litica nel contesto stratigrafico; infine, R. Verneau, assistito da F. Lorenzi, esamina le sepolture della grotta dei Bambini.

Ancien musée - extérieur

Ancien Musée d’Anthropologie, 1902 (Rocher de Monaco).

Al piano terra, una piccola sala esponeva le antichità gallo-romane rinvenute a Monaco e nella regione. Qualche anno dopo, due nuove salette vennero allestite per valorizzare l'eccezionale collezione della grotta dell'Osservatorio (scavi 1916-1920, Monaco) e la serie etnologica della necropoli preispanica di Calama in Cile (dono del Conte Sénéchal de Lagrange).

Ancien musée - Intérieur

Salle de l’ancien Musée d’Anthropologie préhistorique de Monaco.

Nel 1960, un nuovo edificio accoglie il Museo di Antropologia Preistorica nel cuore del Giardino Esotico. Le ricerche scientifiche e gli scavi archeologici condotti dalle successive équipe (L. Barral, S. Simone) arricchiscono ulteriormente le collezioni dell'Istituzione.

Musée laurier rose

Le Musée actuellement.

L'attuale sede del Museo all'interno del Giardino Esotico.
Il team del Museo conduce scavi, studi in laboratorio e pubblicazioni scientifiche, oltre a organizzare esposizioni e attività di mediazione. Accoglie tirocinanti e studenti (selezionati su dossier) attraverso convenzioni scolastiche e universitarie.
La sua biblioteca specializzata favorisce gli scambi con 270 Musei e istituzioni scientifiche partner in tutto il mondo. Un Bollettino scientifico del Museo viene pubblicato annualmente dal 1954 ed è disponibile su prenotazione (copie limitate).
Il Museo realizza mostre tematiche grazie alle sue collezioni originali, ricche e varie. Alcune di esse sono itineranti (prestiti, noleggi).

Omaggio a Louis Barral

Un po' di lettura: scoprite Louis Barral con "Bucui e capilere ou Bribes et capillaires". Vedere il file PDF qui sotto. Tutti i diritti riservati.

LOUIS BARRAL

 

COUVERTURES BUCUI